Giuseppe Acciaro – Poesia
Le poesie di Francis Ponge svelano la pluralità di significati dietro qualsiasi oggetto. Una scelta estetica dalla quale sono scaturite infinite liriche.
Le poesie di Francis Ponge svelano la pluralità di significati dietro qualsiasi oggetto. Una scelta estetica dalla quale sono scaturite infinite liriche.
Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l’oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l’uno e l’altra.
Le parole sono i suoni di un’orchestra dove l’istinto e la ragione si divertono a passarsi la bacchetta.
L’arrivedercialla prossima seragoditi il dì.
La poesia per me è visione dell’orizzonte: l’orizzonte è dove tutti i tuoi desideri, le tue passioni, i tuoi sogni, le tue sofferenze, i tuoi rimpianti, il tuo futuro e il tuo passato si fondono col mare e il sole in un eterno presente! Io vedo i miei versi danzare all’orizzonte, così li raccolgo quando ancora si agitano e vibrano pieni di vita e magica alchimia.
Da laggiù, vedo una montagna maestosa “l’etna” che con i suoi colori: bianco, rosso, marrone illumina la città di Catania. La gioiosa festa dei Catanesi nell’ammirare il colosso vulcano, che con i suoi lapilli incandescenti saluta il grande Vesuvio il gran dormiglione. Ora l’etna si addormenterà e si risveglerà quando lo riterrà opportuno. Buonanotte glorioso gioiello della natura.
La bravura dei poeti e scrittori non è il saper scrivere ma il riuscire a trasmettere le proprie emozioni…