Charles Bukowski – Poesia
L’unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda.
L’unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda.
Ci sono molti più applausi per chi recita poesie a memoria che per chi ha scritto quelle parole.
La poesia è un linguaggio del cuore che sposta i sentimenti propri verso l’orizzonte appartenente alla nostra fantasia e ai nostri sogni.
Mi alzai. Tossii. Mi venne un conato di vomito. Mi infilai lentamente i vestiti. “Mi fai sentire uno zero!” Le dissi. “Non posso essere così tremendo! Devo avere anche qualche lato buono!” Finii di vestirmi. Andai in bagno e mi buttai un po’ d’acqua sulla faccia, mi pettinai. Se solo potessi pettinarmi anche la faccia, pensai, ma è impossibile.
Posso credere in idee contraddittorie, se hanno sufficiente poesia.
Perché le persone interessanti sono così poche? Con tanti milioni, perché sono così poche? Dobbiamo continuare a vivere con questa specie noiosa e monotona? Sembra che il loro unico gesto sia la Violenza. In quello sono bravissimi. Brillano. Luccicore di merda, che ci ammorba ogni possibilità. Il problema è che devo continuare a interagire con loro. Almeno se voglio che le luci continuino ad accendersi, che mi riparino il computer, se voglio tirare lo scarico del cesso, se devo comprare le gomme nuove, farmi togliere un dente o farmi tagliare la pancia, devo continuare a interagire. Ho bisogno di quegli stronzi per le piccole necessità, anche se loro, in sé, mi fanno inorridire. E inorridire è una parola gentile.
La poesia non vuole alludere, né illudere e tantomeno deludere, vuole semplicemente farti un po’ sognare e vivere, seppur virtualmente, un po’ l’amore.