Alexandre Cuissardes – Politica
Chi si dà alla politica dimentica chi è stato e ricorda soltanto cosa avrebbe voluto essere.
Chi si dà alla politica dimentica chi è stato e ricorda soltanto cosa avrebbe voluto essere.
Forse la ricchezza non dà la felicitàma sicuramente la miseria rende molto tristi.
È vero che chi tace spesso acconsente, ma è altrettanto vero che chi urla molte volte non conta niente.
Deve esserci un esame di coscienza che non conosce coloriture e discriminanti politiche.
Un bel giorno il partito avrebbe proclamato che due più due fa cinque, e voi avreste dovuto crederci. Era inevitabile che prima o poi succedesse, era nella logica stessa delle premesse su cui si basava il Partito. La visione del mondo che lo informava negava, tacitamente, non solo la validità dell’esperienza, ma l’esistenza stessa della realtà esterna. Il senso comune costituiva l’eresia delle eresie. Ma la cosa terribile non era tanto il fatto che vi avrebbero uccisi che l’aveste pensata diversamente, ma che potevano aver ragione loro. In fin dei conti come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?
Un unico Dio, lo Stato, a scapito di tutti gli altri dei.
Se tutti i politici sono onesti, puri, altruisti e vergini come fanno gli italiani ad essersi ritrovati “un mazzo tanto”?