Alexandre Cuissardes – Politica
La satira sfotte ma la politica fotte.
La satira sfotte ma la politica fotte.
È il 19 luglio 1992 che finisce la giustizia italiana, una fine che arriva nel modo più efferato e drammatico che si può immaginare. Una fine che si vede negli occhi lucidi, increduli e rassegnati di un uomo che allora era uno degli ultimi uomini della vera giustizia. Tutto di li in poi si sgretola in un sistema che così brutalmente malato che ci ha portati a questa attuale situazione, perché di Uomini di giustizia come quelli capitano una sola volta e gli si abbandona a un destino che viene ritenuto sia solo il loro, e si arriva a capire troppo tardi che con loro è morto lo spirito di giustizia e legalità del “Bel Paese”.
Nessuna classe politica per quanto incapace e corrotta avrebbe potuto ridurre così questo paese se non avesse avuto la complicità di molti italiani.
Quelli che ci invitano a porgere l’altra guancia si dividono in due categorie. Quelli che tirano gli schiaffi e quelli che non ne hanno mai presi in vita loro.
Ho lavorato otto anni con Montanelli e credevo di essere di destra nel senso che la destra era Montanelli. Quando ho visto la destra all’opera ho deciso che non potevo essere di destra. Di sinistra non lo ero prima e non posso esserlo adesso visto che la sinistra ha spianato la strada a Berlusconi. Non sono più niente. In un paese normale voterei per i conservatori. Ma la destra di Montanelli era già minoritaria prima. Senza di lui è praticamente in estinzione.
Tutti raccontano bugie, ma solo i politici lo fanno di professione.
Io posso solo dire: “ti vorrei”, solo se so che tu mi vuoi potrò dire “ti voglio”.