Alexandre Cuissardes – Politica
Ciò che per la politica è pane per il paese è veleno.
Ciò che per la politica è pane per il paese è veleno.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Parafrasando il proverbio “è ladro tanto chi ruba quanto chi para il sacco” potremmo dire che in politica ha colpa tanto chi non governa bene quanto chi si oppone male.
Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate.
Ognuno scarica le colpe sugli altri, ma intanto tutti insieme hanno scaricato il paese.
Ci provi la chiesa a spiegare a nostro Signore che se continuano a spremerci cosi non saremo più in grado neppure di rendergli l’anima a Dio.
I comunisti lottano per raggiungere i fini e gli interessi immediati della classe operaia.