Gaetano Lo Presti – Politica
Il mio amore prevalente si chiama giustizia sociale.
Il mio amore prevalente si chiama giustizia sociale.
C’è scritto: “la legge è uguale per tutti”, ma si traduce: “la legge è disuguale per molti”.
Oggi insegniamo ai ragazzi che la politica è corrotta, come se gli spiegassimo che un tostapane serve a carbonizzare il pane. Invece bisogna spiegare che anche la democrazia ogni tanto si guasta, fa corto circuito e bisogna rimetterla in sesto.
L’unico evaso che a nessun politico interessa ritrovare è il buonsenso, forse sarà perché è evaso dal loro cervello.
Proponiamoci di comprare i regali di Natale da piccoli imprenditori, da negozi di amici, dal vicino che vende dal catalogo, oppure quello che fa orecchini, dall’amica che vende su internet. Facciamo in modo che i nostri soldi arrivino a gente comune che ne ha bisogno e non alle multinazionali, così facendo molte più persone potranno vivere un Natale felice.
Berlusconi appare improvvisamente per quello che è: un vecchio arnese, incapace di pensare il futuro e ossessivamente legato ai suoi vecchi rancori. Odia sempre le stesse cose e le stesse persone, odia l’informazione libera ed i liberi giornalisti e neanche la morte, come nel caso di Biagi e Montanelli, placa il suo odio. Odia Di Pietro, colpevole di aver contribuito a cancellare per sempre quel sistema di corruzione politica e di connivenze politico-economiche al quale Berlusconi imprenditore deve tutto. Odia la magistratura o chiunque metta il naso nei suoi affari. Un uomo così non è in grado di offrire al Paese nessun futuro, può soltanto trascinarlo in queste sue senili ossessioni.
I politici, gli industriali e gli amministratori a parole tutelano l’interesse dei cittadini, coi fatti lavorano per il proprio.