Thomas Fuller – Religione
La preghiera deve essere la chiave che apre il giorno e il catenaccio che chiude la notte.
La preghiera deve essere la chiave che apre il giorno e il catenaccio che chiude la notte.
C’è traccia di Dio ovunque; Osservo la natura, i colori, un fiore che nutre una farfalla, vangeli dalle immagini sublimi!
Fra “Dio c’è”” e “”Dio non c’è”” si estende un campo vastissimo, che con grande fatica un autentico saggio attraversa.”
Le religioni portano l’uomo dal mondo reale in una dimensione irreale dove sarebbero domiciliati tutti gli dei, le anime dei defunti e anche Biancaneve, Pinocchio e i sette nani.
La beneficenza appaga in primo luogo lo stesso benefattore.
Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell’inconscio, il mostruoso non è distante.
Per spiegare la morte di Dio e del suo regno c’è la scienza, la matematica, ma anche, se si vuole, una poesia amara e lontana, la poesia del non ritorno: vuole a tutti costi, a costo della vita di tutti i mondi, vuole vestirsi dei morti il Figlio delle sfere celesti, la mensa è la sua perdizione, non la salvezza, è la malattia, non la cura, è il problema, non la soluzione. E tuttavia qui non può essere altrimenti, la realtà ha sempre avuto denti. Splendenti di grazie ed eternità rapite e assassinate, cadono gli angeli come meteore infuocate divorandosi a vicenda; improvvisamente bruciato l’universo fino all’ultima candela.