Georg Christoph Lichtenberg – Religione
Dio creò l’uomo a sua immagine: ciò vuol dire che fu probabilmente l’uomo a creare Dio secondo la propria immagine.
Dio creò l’uomo a sua immagine: ciò vuol dire che fu probabilmente l’uomo a creare Dio secondo la propria immagine.
La religione è la figlia della speranza e della paura, che esprime all’ignoranza la natura dell’inconoscibile.
Perché Dio dovrebbe incavolarsi a morte con chi dice che uno più uno fa due. E che se cambia il risultato distrugge il Mondo e il suo regno, crollati nella negazione della materia e dello spirito. E che il rapimento e la macellazione per aggiungere doppio splendore all’universo lo consuma nel nulla, insieme a tutte le cose. E che dovrà in quel caso ammazzare ogni bellezza per sostenerlo prima del crollo definitivo, spenta l’ultima candela. E che… beh si, forse ha ragione a imbestialirsi.
Dio è la domanda e la risposta.
Non siamo dispensati dal giudicare i fatti; siamo sollecitati a non giudicare le intenzioni e ad essere persone di speranza.
Tutta l’arte è un vaneggio, la politica è un vaneggio; i supermercati e le autostrade, la scienza e la letteratura, la filosofia e la guerra. La religione è un vaneggio, le chiese e le sigarette. L’amore è uno dei vaneggi più grandi. Noi stessi siamo un vaneggio chimico che sta in piedi e parla per non so quale tipo di miracolo. Siamo arte, la terra è arte e un vaneggio perché l’universo è un vaneggio enorme. Questo stesso commento è un vaneggio, ma qualcuno potrebbe considerarlo poetico e quindi arte. Secondo me è arte tutto quello che contiene l’impegno di una qualsiasi parte del cervello e i sentimenti, soprattutto gli ultimi perché sono un vaneggio del cervello e aiutano a produrre arte, più grande è il sentimento, più grande è il vaneggio, più grande è l’opera. Oggi mi andava di pensarla così, domani potrei anche pensarla in modo diverso, ma credo di no, ne sono quasi certo.
Il Papa emerito Benedetto xvi ha avuto la coraggiosa umiltà di dimettersi per il bene della Chiesa, e grazie alla sua scelta, a lungo meditata con buona riflessione di coscienza, adesso abbiamo Papa Francesco. In politica nessun politico ha avuto l’umiltà né il coraggio di dimettersi per il bene degli Italiani, o almeno, di scegliere di voler mettersi d’accordo tra di loro per cercare delle vere soluzioni che sono la necessità primaria per risolvere gli urgenti problemi del popolo d’Italia.