Silvana Stremiz – Religione
Va rispettato il credente, ma nella stessa maniera va rispettato il laico.Non è la religione a fare di noi delle brave persone. Ma quello che noi siamo.
Va rispettato il credente, ma nella stessa maniera va rispettato il laico.Non è la religione a fare di noi delle brave persone. Ma quello che noi siamo.
A volte si deve scegliere, anche a costo di vedere sangue, anche a costo di raccogliere cenere. A volte non si può restare a guardare, bisogna scendere in pista e fare a botte per la verità. A volte per un amico bisogna esserci: non si può vivere da spettatori al suo massacro. Per un amico sì è, con l’anima. Con il cuore, ed anche quando le distanze impediscono di esserci troviamo il modo “di esserci”.
Il coraggio laico vince se dialoga con i cattolici.
Se non è stato bello il tuo passato, chiedi a Dio di correggere il tuo presente, così facendo Dio onorerà il tuo futuro.
Dio: un eterno sogno per i credenti; un incubo inevitabile per gli atei; l’ambiguità nascosta degli agnostici; la solita vecchia scusa per fare guerre o creare contrasti tra gli uomini.
I libri sacri di qualsiasi religione traggono il proprio valore non già dalla precisione storica, bensì dai sentimenti che possono destare in chi li legge; e l’uomo che, oppresso dal dolore, chiede i soccorsi religiosi, desidera non già una dotta dissertazione storica, della quale non capirebbe nulla, bensì parole di conforto e di speranza.
“Dio” dice San Paolo “lo vediamo qui in terra per riflesso e per enigma. Dopo morte lo vedremo sul serio.”