Ovidio (Publio Ovidio Nasone) – Religione
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei convitti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbì, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ‘padrè sulla terra, perché uno solo è il padre vostro, quello del cielo.
Niente è più specifico all’uomo della capacità di religione e del senso di una divinità.
Chi non ha ferite sulla mano può, con quella mano, toccare il veleno: il veleno non penetra dove non esiste ferita; né esiste peccato per chi non lo compie.
Niente festoni, niente albero né regali, niente presepe né altro; solamente la messa e una preghiera sincera che silenziosamente grida dal mio cuore al cielo. Il Natale lo vivo nell’intimità della mia fede in Gesù Cristo ogni giorno della mia vita.
Prerogativa femminile è creare la vita. Dove sarebbe l’errore nel credere che “Donna” sia chi l’universo ha creato?
Basta che voi siate giovani perché io vi ami assai.