Raffaele Abbate – Religione
Molti dei quei sicuri credenti credono di credere. Da millenni la cosa funziona sempre nello stesso modo: Pubblicità ingannevole, Potenza dello sponsor!
Molti dei quei sicuri credenti credono di credere. Da millenni la cosa funziona sempre nello stesso modo: Pubblicità ingannevole, Potenza dello sponsor!
Dio, quello cristiano, sta alla bontà come Hitler sta agli ebrei.
La vita non finisce, ma si rinnova ciclicamente all’infinito.
Il mio Dio ha un nome diverso da tuo. Non è clemente, paziente o onnisciente. Il mio Dio non è incorporeo o un credo. Il mio Dio non mi chiede di rispettare dei comandamenti, e non mi infligge una punizione. Se devo essere sincera, il mio Dio sono io. Non devo piegarmi alla volontà di altri se non della mia.
La religione cristiana fece distinzione fra la purezza morale interiore e la pulizia esteriore della persona; la religione ebraica le identificava. […] Israele è la più perfetta rappresentazione di religione positiva. Rispetto all’ebreo, il cristiano è uno spirito libero. Così mutano le idee. Ciò che ancor ieri era religione, oggi non lo è più, e ciò che oggi è considerato ateismo, sarà religione domani.
Se io fossi Dio, atei e credenti si unirebbero per odiarmi tutti insieme e senza casacche. Avrei avuto il piacere di tirar le orecchie a Greci e a Troiani più che volentieri e senza preamboli.
La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere della religione e della scienza sta tutta in questa idea di un Dio personale. Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina d’un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio.