Carl William Brown – Ricchezza & Povertà
Shakespeare diceva che è povero quell’uomo che non ha pazienza, ed io sono ricchissimo, infatti non bisogna aver fretta di gustare la vendetta, in questo modo l’attesa diventa piacevolissima.
Shakespeare diceva che è povero quell’uomo che non ha pazienza, ed io sono ricchissimo, infatti non bisogna aver fretta di gustare la vendetta, in questo modo l’attesa diventa piacevolissima.
La “soddisfazione” del singolo deve stare attenta ai fenomeni di difesa psichica e di adattamento, anche perché uno può autorealizzarsi anche nella merda. Il problema poi è che agitandosi dalla felicità vi potrebbe anche contaminare.
L’abitudine è una gran brutta bestia, e quando ci si abitua alla stupidità è finita!
Il vero guaio non è l’esistenza di Dio, è che non riusciamo a liberarcene.
Quando dovrete lamentarvi con un burocrate vi diranno che dovete prendere un appuntamento, poi il fatidico giorno vi diranno che non c’è, è appena uscito, oppure che è in riunione, viceversa è in ferie, oppure ha avuto un malore…
La mancanza di denaro riesce a convertire anche gli atei più convinti.
Fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l’esca alletta fiere e pesci e li inganna. Li credete doni della fortuna? Sono trappole.