Daniele Tartaglione – Ricordi
Forse sono morto e questo è l’inferno. Forse quei bei sogni che faccio sono solo ricordi.
Forse sono morto e questo è l’inferno. Forse quei bei sogni che faccio sono solo ricordi.
Quello che succede è che arriva un sogno più grande e potente che abbaglia i ricordi e ci sembra che il passato conti meno di prima. Ma sta lì, come sospeso, altrove, in un’altra dimensione, un altro tempo. Un altra me. Come se il passato fosse tornato presente, ma diverso, più duro, più intenso, mischiato a qualcosa che fa male.
Non rinnego gli sbagli commessi, li ricordo e ne faccio di nuovi, perché si sa di rimpianti non si vive, ma di ricordi si.
Ricordi. Sono delle foto che si possono nascondere nello scrigno del cuore ma non si possono mai dimenticare.
Il bello di quando si è ubriachi è che tutto sembra dimezzarsi, come dolori è…
Possono i ricordi mancati torturarci a colpi di “ma” e “se”? Io credo di sì e a volte non ci si può fare nulla, ci vorrebbe un tasto reset che resettasse allo stesso tempo cuore e cervello, ma purtroppo non esiste. Vorrei non un giorno, ma ogni giorno trovare la forza per muovere un passo dopo l’altro, anche lentamente, ma andare avanti soprattutto senza guardare indietro, ma come si fa?Anche se non mi voltassi più sentirei quel profumo che amo, il tuo.
Sfrecciare lungo la strada in quel modo era stato meraviglioso. La sensazione del vento in faccia. La velocità, la libertà… avevano rievocato i momenti di una vita passata in cui sfrecciavo tra la vegetazione densa, senza seguire un sentiero, in groppa a lui che correva… a quel punto cessai di pensarci, e lasciai che i ricordi s’interrompessero, vinta dal dolore.