Franco Paolucci – Ricordi
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Una delle parole più interessanti, è “buco”. Ha dei significati e delle logiche diverse, o simili, in praticamente tutte le dottrine: ogni parte della scienza, inclusa la fisica e la matematica, architettura, religione, filosofia, medicina/anatomia, usato nella sua forma volgare per sfottere, o per andare da qualche parte. Un buco è il cerchio destino, è arte se è perfetto, ha due parti, entrambe di nature diverse, quella dell’ombra e della luce. Per qualcuno era stato il segnale di ingresso, tanto tempo fa, il modo per scoprire di aver attraversato la soglia, ed essere entrato in un nuovo universo, anche se questo fa parte di una scienza singolare ed unica, il sogno.
Per evitare la seconda morte è sufficiente aver destinato proficuamente la propria esistenza alle necessità comuni.
A volte basta inciampare nei ricordi di quelle persone, e il sorriso arriva come un treno in corsa, seguito da un vagone di lacrime.
Dal ricordo si impara a rinascere, ma è guardando il presente che si vive.
Ed è quando pensi alla vita che hai vissuto, cominci a guardare indietro, e ti accorgi che i conti non tornano, che c’è qualcosa che non va, analizzi i tuoi forse, i tuoi rimpianti e pensi: Cazzo! Perché?
Se uccidi una farfalla c’è una parte di te che se ne va.