Julian Cannonball Adderley – Ricordi
Senza passato non c’è futuro, e nessuno che non sappia bene da dov’è venuto il jazz ha il diritto di decidere dove debba andare.
Senza passato non c’è futuro, e nessuno che non sappia bene da dov’è venuto il jazz ha il diritto di decidere dove debba andare.
Ci sono vecchie foto che riguardiamo con gioia, ci sembra di rivivere ogni cosa, osserviamo i nostri volti così “diversi”, a volte non esteticamente, ma nella sostanza che solo noi percepiamo, e ci riconosciamo con altre sensazioni, altri gusti. Di alcuni vissuti avvertiamo nuovamente stati d’animo e profumi, ricordiamo ogni particolare, di come stavamo in quel preciso momento, prima dello scatto. Ci sentiamo sia vicini che lontani, in uno strano effetto spazio-tempo. Poi ci sono altre foto, quelle che scorriamo veloci, che vorremmo avere già buttato, che quasi ci infastidiscono, che ci imbarazzano per come eravamo, con le nostre sofferenze e le nostre ingenuità, di cui sentiamo ancora un disagio misto a vergogna, immagini rovinate da quegli attimi che vorremmo dimenticare, da storie che non ci appartengono più, come vecchie fotografie di cui ci è rimasto soltanto il negativo.
Forse perché a volte sognare rende la vita un po’ meno pesante.
Ci appartengono solo i ricordi, il resto lo prendiamo in prestito.
Ti ricordi amore, il coraggio che ci dava di primavera, ed ogni cosa era bella, e ogni giornata piena di belle sorprese, ogni cosa doveva arrivare, sempre pieni di sogni e belle speranze. Io ridevo e tu mi carezzavi i capelli scompigliati dal vento e intanto il tempo è passato e il cielo su di noi è cambiato, il vento del tempo ha portato via i nostri sogni.
Il ricordo è una pietra d’inciampo sulla via della Speranza.
Chiediti se stai creando ricordi. Se l’ultimo risale ad un mese fa, significa che per un mese non hai vissuto. Se non crei nuovi ricordi, stai vivendo di ricordi.