Michele Gentile – Ricordi
E ricordo e sento l’eco del fuoco, ricordo le urla del tempo. Acque gelide, lacrime dal passato ma ricordo, ricordati e dimentico chi sono.
E ricordo e sento l’eco del fuoco, ricordo le urla del tempo. Acque gelide, lacrime dal passato ma ricordo, ricordati e dimentico chi sono.
Sono un vero asso nello sprecare il cuore.
La mente vaga nei ricordi, il cuore non vuole arrendersi, la ragione urla, e tu che viaggi ancora dentro di me.
Un illuso, un disadattato, un serio sognatore e operoso visionario. Un povero diavolo, un angelo senza cielo, un verde prato e mare in tempesta. Un fiore spezzato, una nuvola di passaggio, un faro in disuso e dimenticato. Tutto questo è il poeta.
A volte mi rendo conto che molto di quello che scrivo è frutto di un’immaginazione fertile ed accesa che va al di là delle parole stesse… sogni e fantasie che si rincorrono e si rinnovano inseguendo nuovi mondi e abbandonandone altri. Forse sono cose da matti, cose da Malfatti!
Quando fai un trasloco finisci sempre col perdere o ritrovare qualcosa, dovrei fare il trasloco dei miei ricordi, magari perdo quelli brutti e ritrovo quelli belli.
È possibile tornare indietro con i passi, ma non con il tempo.