Giorgio Faletti – Ricordi
Andare a caccia di ricordi non è mai un bell’affare…Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.
Andare a caccia di ricordi non è mai un bell’affare…Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.
Una foto è lo scrigno di un ricordo, riaprirlo regala emozioni uniche.
Non riuscivo a fare un passo senza che nascesse un ricordo.
I cuori che disegniamo sulla spiaggia non vengono cancellati dalle onde, ma il mare li prende e li porta via, e li conserva per restituirceli come ricordi. Ricordi di ciò che è stato, di ciò che eravamo, di chi non c’è più. Così le estati passano ma i nostri cuori rimangono a fluttuare per sempre nel mare dei ricordi.
Il ricordo tacitamente tormenta, il nostro cuore, ma è nel pensiero di nuove gioie ad esaltarsi, donandoci un sorriso e tanta speranza, per i giorni a venire.
E poi succede che le risate finiscono e iniziano i ricordi e la nostalgia, non ti spieghi come mai sia finita così.
Mi aggiravo, mi aggiro da solo attorno al faro bianco, tra sterpi e pruni, graffio le caviglie. Il mare stridulo e salmastro, il vento porta la solitudine del mare immenso, rotondo, sto nella riva pietrosa, un angolo fuori, l’acqua che accoglie il lavacro, mi immergo per la purificazione del corpo, della mente, per staccare dal mondo, per non sentire, per non vedere, per condividere l’acre e il selvatico, la terra nuda, la sabbia, la polvere, il sabbione, le pietre che pungono, sto supino sotto il ginepro aspro e contorto, il vento, il mare, le pietre, la solitudine, il silenzio, l’acqua,.