Isabella Santacroce – Ricordi
I nostri passati sono così simili. Così simili. Sono passati di ricordi che assomigliano a vetri appannati dall’umidità dell’autunno. Possiamo scriverci il nome sopra e annullarli.
I nostri passati sono così simili. Così simili. Sono passati di ricordi che assomigliano a vetri appannati dall’umidità dell’autunno. Possiamo scriverci il nome sopra e annullarli.
Lascia che il passato ti segua, ma non permettergli di fermarti.
Consumò quel pensiero al punto di farlo sembrare non più una proiezione quanto piuttosto un ricordo.
Ieri è l’oggi finito. Domani è l’oggi che ritorna.
Ormai il tempo si è scordato di noi, ma io non ho ancora dimenticato…
Di Notte resto sveglio e tra le pareti della mia casa, ascolto il silenzio e parlando al cuore che mi illumina quello che fu.
È terribile quando si sbiadisce un volto, un momento, senza più riuscire a ricordarlo, domandarsi chi sia quell’estraneo che abbiamo sfiorato. Dimenticare, nelle ore, nei giorni, nei mesi, lungo il tragitto della vita. Il ricordo di dettagli apparentemente importanti, privi di emozioni realmente sentite. Dispiacersi per qualcosa di cui non possiamo sentirci in colpa, un processo naturale al quale non possiamo opporci.