Rosita Matera – Frasi Sagge
A volte, nei sentieri solitari sentiamo suoni che avevamo riposto, vediamo i colori che avevamo dimenticato, troviamo le parole che avevamo smarrito.
A volte, nei sentieri solitari sentiamo suoni che avevamo riposto, vediamo i colori che avevamo dimenticato, troviamo le parole che avevamo smarrito.
È leggero il compito quando molti si dividono la fatica.
Un uomo sacro, ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose. Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti. Se ne sta seduto, con il volto rivolto ad Ovest, e chiede aiuto. Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali. Diventa uno di loro. Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui. Anche da lui emana qualcosa:come e che cosa, io non lo so, ma è così. Io l’ho vissuto. Uno sciamano deve appartenere alla terra. Deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.
La mente corre dove il cuore non sa nemmeno camminare.
Il rimpianto è il passatempo degli incapaci.
L’orgoglio è la fonte di tutte le malattie, perché è la fonte di tutti i vizi.
L’uomo che soffre non ha dimora ne per se, ne per gli altri. Il suo cuore è piccolo come piccolo diviene il suo occhio. Il suo dire è arido com’è arido il suo sentire. L’uomo che soffre, consacra alla vita un ricercatore attento. La sua disperazione è vela che si gonfia al vento della non vita. Scivola lontano nel buio della notte l’attento ricercatore, l’isola a cui tende gli allarga le braccia e le sue coste già appaiono al suo vedere. L’uomo che soffre, coglie il sacro dire del vento e giunge solo all’isola della sua pace.