Il farmaco della dura austerità, come hanno osservato diversi economisti, anziché risanare il malato lo indebolisce ancora più inesorabilmente. Senza chiedersi per quali ragioni le aziende e gli Stati si siano indebitati – il rigore, stranamente, non intacca la corruzione dilagante e i favolosi stipendi di ex politici, manager, banchieri e superconsulenti! -, i molteplici registri di questa deriva recessiva non sono per nulla turbati dal fatto che a pagare siano soprattutto la classe media e i più deboli, milioni di esseri umani innocenti espropriati della loro dignità.