Angela Cicolari – Frasi Sagge
Se un edificio crolla quando avrebbe dovuto stare in piedi, non si da la colpa al mattone e al cemento, ma a chi lo ha progettato e costruito.
Se un edificio crolla quando avrebbe dovuto stare in piedi, non si da la colpa al mattone e al cemento, ma a chi lo ha progettato e costruito.
Ogni scienza chiude in fondo a sé il dubbio.
Abbi sempre la saggezza e l’intelletto di capire, chi davvero ci tiene a te. E abbi il coraggio di allontanarti da chi non sa capirti e amarti nello stesso modo che lo fai tu. Ricorda non sono le parole che contano, ma le emozioni che sgorgano dalla sorgente dei fatti, quelle che nascono dal cuore per ricondurti alla vita.
Non c’è tranquillità nelle città dell’uomo bianco. Non si ode il fruscio delle foglie che si aprono in primavera né il frullare delle ali degli insetti… e cos’è la vita se un uomo non può sentire il richiamo del caprimulgo o il gracidare delle rane di notte, attorno allo stagno?…ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa sul suolo, sputa su se stesso. Questo sappiamo… non e la terra che appartiene all’uomo ma l’uomo alla terra. Tutte le cose sono unite tra loro come il sangue che lega una famiglia. Ciò che accade alla terra accade ai figli della terra. Non è l’uomo che ha tessuto la ragnatela della vita; lui ne è solo un figlio. Ciò che fa alla ragnatela lo fa a se stesso.
Ci sono cose nella vita che non si possono sapere;sapreste dirmi di che colore è un’ora?
Non se ne ha proprio voglia, a volte, di ricominciare. Tutto si mescola e si sporca. Le sensazioni negative opprimono senza dare via di scampo. Non si crede a nessuno, non si crede a niente. Non si crede neppure alla propria immagine decisa davanti allo specchio. Ci si costruisce un mondo nuovo di pensieri, idee, progetti e possibili fallimenti. Per avere la certezza che nessuno oltrepasserà più il confine delle proprie decisioni. Decidi tu, per te. Ogni passo, ogni gesto, ogni sorriso è accuratamente protetto da una patina di omertà. “Nessuno saprà più come ammazzarmi. Piuttosto mi ammazzo da sola.” È così che, muta, cammini guardando avanti. Perdendo le sfumature che prima vedevi, con la coda dell’occhio, e che completavano la tua visione. Ora non vedi oltre il tuo naso. Non vuoi vedere oltre. Perché ogni volta che ti sei concessa la meraviglia di paesaggi più vasti, ti sei persa, senza poter tornare. Ti trascini morta, su gambe stanche, verso una piccola oasi di pace dove l’unica brezza è resa possibile dalla tua ombra. Non ci sarà più l’ombra di nessun altro accanto a te. Due ombre si mescolano, si confondono. Fanno perdere il senso di due individui distinti per farli sembrare uno solo. C’è solo un modo perché sembrino due persone: che non siano accanto.
A parer mio, uno dei principi regolatori dell’esistenza consiste nel non dedicarsi a nulla in modo esclusivo.