Gioele Reale – Scienza e tecnologia
Non potrei mai essere uno smartphone, perché non ho tatto.
Non potrei mai essere uno smartphone, perché non ho tatto.
Mi interrogo sul fatto se uno scienziato tenga sempre conto dello spirito che anima il suo operato, e su quanto sia coinvolto. Mi spaventa saperlo distaccato, visto che qualsiasi nuova acquisizione non può che comportare dei risvolti.
L’ossessione contemporanea verso la scienza e la tecnologia, esaltate o dannate con pari intensità, attesta un’estrema miseria culturale ed esistenziale. Se tornasse il rispetto per la conoscenza, cesserebbe forse questa attenzione morbosa per scienza e tecnologia, accompagnata dal furore grottesco di spropositati pronunciamenti, arzigogolate speculazioni, acrobazie mentali cervellotiche con cui si pubblicizzano o si demonizzano sui palcoscenici più disparati.
Gauss si mise a parlare del caso, il nemico di ogni scienza, quello che lui aveva sempre voluto sconfiggere. Se si osserva da vicino, ogni evento cela l’infinita raffinatezza della trama della casualità. Se ci si tiene abbastanza lontani, si può scorgere tutto il disegno. Libertà e caso sono una questione della media distanza, un effetto dello spazio interposto.
La scienza sposa la tecnologia e l’una non può far a meno dell’altra; la scienza apre nuovi orizzonti di conoscenza, la tecnologia aiuta l’uomo a perfezionarla o a distruggerla.
Quando decideranno di fare uscire l’automobile ad acqua ci laveremo con la benzina.
Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell’esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l’uomo. E quando, coll’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall’umanità.