Gabriele Costanzo – Scienza e tecnologia
Se stare collegato su Facebook fosse stato un lavoro, saremmo stati tutti milionari.
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Ci sono frontiere, dove stiamo imparando, e brucia il nostro desiderio di sapere. Sono nelle profondità più minute del tessuto dello spazio, nelle origini del cosmo, nella natura del tempo, nel fato dei buchi neri, e nel funzionamento del nostro stesso pensiero. Qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l’oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato.
Non si può parlare di vera scienza se essa non si toglie il cappello davanti alla Fede.
La matematica è l’ordine mascherato della natura.
Con questi esperimenti, sulla frutta e sulla verdura, una superallergica come me, come farà a sapere cosa sta mangiando?
L’esigenza dell’oggettività scientifica rende ineluttabile che ogni asserzione della scienza rimanga necessariamente e per sempre allo stadio di tentativo.
La tecnologia non è la conoscenza profonda della natura ma la relazione fra la natura e l’uomo.