Adolfo Coppola – Silenzio
L’urlo più inascoltato è quello di chi rimane in silenzio.
L’urlo più inascoltato è quello di chi rimane in silenzio.
Vorrei il silenzio come una possibilità di conoscere me stessa, e non come ulteriore chiusura.
Quante cose può dire il silenzio, tipo sto bene e non voglio interrompere rompere questo incantesimo. O forse, sono a disagio, avrei voglia che tu mi abbracciassi, vorrei che tu mi dicessi qualcosa di carino, sono furiosa e devi lasciarmi stare. Il silenzio è impegnativo, non tutti ne colgono il significato, ecco svelato il mistero per cui molte persone scelgono di restare da sole.
Il silenzio, il silenzio che non ha un suono, che non ha un volto, che non ha una voce, ma che ha mille ricordi nitidi, ricordi inafferrabili, incancellabili, ricordi che non ti lasceranno mai.
L’amicizia è come l’amore, se la coltivi rimane viva, altrimenti muore.
Nel silenzio ascolto, ascolto tutto ciò che le parole non dicono.
A volte sono futili tante o poche parole per esprimere la propria rabbia. Il silenzio ci culla e ci accompagna nella nostra intimità, calandoci la maschera che tanto tutti vogliono vedere. Perché noi stiamo bene, è questo che la gente sa, e allora che così sia.