Mascia Mancuso – Social Network
Si è troppo connessi quando il numero degli amici virtuali diventa inversamente proporzionale a quello degli amici reali.
Si è troppo connessi quando il numero degli amici virtuali diventa inversamente proporzionale a quello degli amici reali.
Se Facebook chiudesse, porelli quelli che si sono inventati una vita, un’identità: si ritroverebbero a guardarsi allo specchio senza più sapere chi sono.
L’emozione della prima volta all’iscrizione su Facebook: tutto nuovo, tutto così elettrizzante. La novità si sa rende l’uomo ladro, ma purtroppo non è mancata la delusione dietro l’angolo: tutte queste maschere, tutta questa falsità, l’arrivismo e il cinismo del protagonismo, essere qualcuno conta più dell’essere vero, un mondo assurdo, un mondo che non fa per me.
La natura polimorfa e camaleontica dei social network sostituisce oramai quasi tutto. Non serve andare in chiesa per pregare: lì sfilano santi e cristi a tutte le ore. Non serve neanche appartarsi intimamente per amoreggiare, anche se si convive nella stessa casa: va di moda l’esibizione virtuale. Forse non è necessario neanche cucinare piatti elaborati, basta vederli sfilare. Credo che si stia perdendo qualcosa per strada e tutto è grottescamente un po’ ridicolo.
Tutti buoni e tutti perfetti su Facebok, tutti che regalano tvb e cuoricini, ma come siete nella vita reale? Se il buono è così tanto, come mai fuori c’è solo il marcio?
L’amore vero non vive sui social network. Le persone non vanno immaginate, ma vissute.
Forse, grazie ai social network, i ragazzi smetteranno di imbrattare con graffiti i muri delle città.