Umberto Iacoviello – Società
Criticate lo sfruttamento delle multinazionali con le loro maglie addosso.
Criticate lo sfruttamento delle multinazionali con le loro maglie addosso.
Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato negro.
La rivoluzione non è il potere, è la trasformazione del potere.
Nessuno può salvare il mondo, ma ognuno può scegliere di spegnere la “scatola vuota parlante”, uscire per le strade, osservare, ascoltare e parlare con la gente. Incontrarsi, unirsi, proporre idee, realizzare ideali per migliorarci e vivere alla pari. Il cambiamento non è un’utopia, e si può raggiungere se si cammina uniti, insieme, e non divisi tra bandiere di partiti i cui adepti fanno soltanto i propri interessi. Se poi le persone dei “neonati movimenti apartitici” si stringono le mani, (il tempo al presente è voluto) il cambiamento nasce, cresce, matura e migliora la vita di tutti; pensiamo ai bambini e alle bambine che sono gli uomini e le donne di un domani molto vicino, perché siamo noi, in parte, responsabili del loro futuro.
Prima del 2001 i complottisti erano coloro che complottavano contro un governo, che organizzavano colpi di stato, o attentati contro persone illustri.Dopo il 2001 i complottisti sono diventati coloro che il complotto lo denunciano!
Credo che il mondo sia fatto (ai vertici) da “stronzi” perché, effettivamente, hanno una personalità.
In Italia non è possibile fare un concorso per eleggere “il peggiore”. Sarebbero troppi i primi a pari merito.