Piero Ricca – Società
Ho la sensazione accresciuta di sentirmi una persona pericolosamente sana in un manicomio.
Ho la sensazione accresciuta di sentirmi una persona pericolosamente sana in un manicomio.
Non sono quattro mura a dare il senso di “casa”, ma l’amore di chi vi abita.
Siamo tutti uguali, non è vero? Questo principio è incontestato, perché, a meno d’esser colpiti da follia, non si potrebbe dire seriamente che è notte quand’è giorno.Ebbene, pretendiamo anche di vivere e di morire eguali come siamo nati: vogliamo l’eguaglianza effettiva o la morte.
L’Italia è un paese così, in cui bisogna arrampicarsi molto in alto per vedere un po’ lontano.
Il fatto è che gli Usa sono una società in cui 45 milioni di persone non hanno il diritto umano alla cura. Il che è più di un reato, è un crimine. E anche tutti gli altri, quelli che hanno una polizza assicurativa, spesso fanno bancarotta, perché la copertura non è totale.
Una società che egli si compiace di definire “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro.Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi in una parola (a lui cara) per “realizzarsi”.
Un uomo gira tutto il mondo in cerca di quello che gli occorre, poi torna a casa e lo trova.