Rachid Ouala – Società
Viviamo in una terra tristemente abitata da esseri umani, ma disabitata dall’umanità.
Viviamo in una terra tristemente abitata da esseri umani, ma disabitata dall’umanità.
L’imbecillità non è tipica solo dei potenti, però attraverso loro comanda.
Quante volte lottiamo affinché la verità vinca sulla menzogna, quante ferite e dolori nel cuore dobbiamo sopportare prima che arrivi la giustizia che invochiamo a gran voce? Per quanto dobbiamo reprimere la nostra indignazione in nome di un bene che stenta ad arrivare?
Chi comanda, di solito, si guarda bene dal dirlo.
È meglio rimanere semplici, forse fuori moda, ma fedeli a se stessi. Che essere manovrati da sistemi sociali antieducativi e conformistici, che ci rendono oggetti di omologazioni di massa.
L’incertezza della condivisione è figlia della debolezza individualista. Anonimi andiamo avanti, in un tempo senza tempo, in un’epoca imprigionata all’interno di mura che non ci preoccupiamo di abbattere, scavalcare o abbracciare.
Una nazione senza bordelli è come una casa senza bagni.