Leonardo Omezzolli – Società
Datemi un po’ d’alcol e portatemi a una festa: saprò descrivere questa società.
Datemi un po’ d’alcol e portatemi a una festa: saprò descrivere questa società.
Alcune persone sono come libri:vanno sfogliate pian piano,senza soffermarsi sulle figure,ma leggendo l’essenza di ogni singola pagina.
I politici rubano solo per i propri partiti e i partiti, si sa, esistono per il bene della società, o no!
L’unica seria rivoluzione che gli italiani potrebbero fare sarebbe cominciare a pulire il pezzo di strada davanti a casa.
A chi si può chiedere il sangue per guarire gli ammalati facoltosi? Ai poveri: non hanno molto altro e sono sempre generosi.
Piantiamo un albero e togliamo ossigeno alla mafia.
Arbeit macht frei. Se almeno non ci fosse tanto freddo. O tanta fame. Se le ali di tutto ciò che vola avessero conservato i colori, la leggerezza. Le gole il canto, i viottoli i piccoli rumori del giorno. L’odore del caffè, della zuppa di cavolo, del miele pronto per i dolci. Se ci fossero ancora le ragazze di maggio, gonne svolazzanti, gambe snelle al volteggiare di danza. E i ragazzi timidi e sfrontati, giovani cervi a misurare il palco delle muschiose corna, tra risate e urti di spalle. E i bambini, i loro trilli e cinguettii, il loro pianto di capriccio, l’urlo del mal di pancia e le madri, carezze e balbettii di zucchero, calore di seni turgidi e profumo di sapone Quanto silenzio invece rotto da respiri in rantolo, da voci secche, strusciar di piedi e tosse. E l’odore che regna sovrano è nel grigio fumo dei camini.