Antonella Coletta – Società
La gente si fa film mentali, intere sceneggiature. E ti pone come protagonista. Pagassero anche i diritti d’immagine sarei sistemata a vita.
La gente si fa film mentali, intere sceneggiature. E ti pone come protagonista. Pagassero anche i diritti d’immagine sarei sistemata a vita.
La società è gerarchicamente parlando a forma di piramide, la base si porta sulle spalle tutto il resto.
Fanno ridere quelli che si iscrivono all’università perché vogliono avere solo una laurea. Hanno paura che la loro immagine sia inferiore a quella di altri. Quando si ragiona così si è già inferiori.
Raramente i tiranni sono liberi: sono resi schiavi dalle preoccupazioni e dagli strumenti della tirannia.
E che quel secondo valga una vita, quanto dura? Quanto dura quel “per sempre” così forte e bruciante, da toglierti il fiato?.
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.- Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.- Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi soggiunse: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco.
Merita ammirazione chi ha la possibilità e investe creando posti di lavoro, così evita che le persone finiscano in povertà, piuttosto che tutti questi “Signorotti Presidenti” che sono a capo di partiti, movimenti e associazioni, sfruttando la disponibilità di chi crede di poter costruire qualcosa di importante e invece si ritrova schiavo di statuti che in sé sono delle piccole dittature. Preferisco mettermi sotto i piedi certe leggi schiaviste degli uomini piuttosto che disobbedire alle leggi di Dio e lasciarmi calpestare la dignità da coloro che non hanno rispetto nemmeno dell’ascolto delle parole di chi tra le lacrime chiede solamente i propri diritti, un lavoro, una casa, vivere.