Ciro Balzano – Società
Conosco uno Stato che si autoperpetua attraverso il sacrificio dei suoi cittadini più deboli senza curarsi dei suoi futuri figli.
Conosco uno Stato che si autoperpetua attraverso il sacrificio dei suoi cittadini più deboli senza curarsi dei suoi futuri figli.
Una cultura libera non è priva di proprietà; non è una cultura in cui gli artisti non vengono ricompensati. Una cultura senza proprietà, in cui i creatori non ricevono un compenso, è anarchia, non libertà. E io non intendo promuovere l’anarchia. Al contrario, la cultura libera che difendo è in equilibrio tra anarchia e controllo. La cultura libera, al pari del libero mercato, è colma di proprietà. Trabocca di norme sulla proprietà e di contratti che vengono applicati dallo stato. Ma proprio come il libero mercato si corrompe se la proprietà diventa feudale, anche una cultura libera può essere danneggiata dall’estremismo nei diritti di proprietà che la definiscono.
Che meraviglia sarebbe se la razza umana, al pari di alcune specie animali, praticasse il suicidio di massa in un modo finalmente serio e convincente, non come ha fatto sinora giocando alla guerra.
La libertà non è un diritto: è un dovere. Non è una elargizione: è una conquista. Non è una uguaglianza: è un privilegio.
La libertà di parola non può essere oppressa dall’arroganza degli stolti.
I peggiori hanno gli stessi diritti dei migliori, e già questo non è giusto. Ma i diritti negati, oppure insufficienti i migliori se li sognano, invece i peggiori se li prendono, ed è questo che spesso fa di un diritto l’ennesima ingiustizia.
La spada della giustizia non ha fodero.