Marco Cappiello – Società
Se l’Italia è così a pezzi è perché i politici non fanno il loro dovere, la polizia non fa il suo e anche noi cittadini non facciamo il nostro dovere… ma la camorra e la mafia fanno i pieno il loro dovere anzi vanno oltre…
Se l’Italia è così a pezzi è perché i politici non fanno il loro dovere, la polizia non fa il suo e anche noi cittadini non facciamo il nostro dovere… ma la camorra e la mafia fanno i pieno il loro dovere anzi vanno oltre…
Dicesi “Commissione” un gruppo di svogliati selezionati da un gruppo di incapaci per il disbrigo di qualcosa di inutile.
In questo schifo di mondo niente vale un centesimo se non abbiamo nessuno con cui condividerlo.
Non sono quattro mura a dare il senso di “casa”, ma l’amore di chi vi abita.
L’Italia è un paese sazio, che non ha grandi spinte, né grandi speranze.
L’informazione è tutto in una democrazia, se la abbandoniamo nelle mani di media controllati o semicontrollati dalla politica allora stiamo abbandonando con essa anche la nostra libertà di pensiero puntando dritti dritti ad un’omologazione di regime. Io non ci sto.
“Sei un repubblicano?””Repubblicano […] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani.””Bene! Quindi sei un democratico?””No.””Cosa? Forse un monarchico?””No.””Costituzionalista?””Dio non voglia!””Vorresti una forma di governo mista?””Meno che mai…””e allora cosa sei?””Un anarchico…””Ah, […] capisco. Sei ironico.””Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell’ordine, io sono – nel più forte significato del termine – un anarchico.”
Dicesi “Commissione” un gruppo di svogliati selezionati da un gruppo di incapaci per il disbrigo di qualcosa di inutile.
In questo schifo di mondo niente vale un centesimo se non abbiamo nessuno con cui condividerlo.
Non sono quattro mura a dare il senso di “casa”, ma l’amore di chi vi abita.
L’Italia è un paese sazio, che non ha grandi spinte, né grandi speranze.
L’informazione è tutto in una democrazia, se la abbandoniamo nelle mani di media controllati o semicontrollati dalla politica allora stiamo abbandonando con essa anche la nostra libertà di pensiero puntando dritti dritti ad un’omologazione di regime. Io non ci sto.
“Sei un repubblicano?””Repubblicano […] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani.””Bene! Quindi sei un democratico?””No.””Cosa? Forse un monarchico?””No.””Costituzionalista?””Dio non voglia!””Vorresti una forma di governo mista?””Meno che mai…””e allora cosa sei?””Un anarchico…””Ah, […] capisco. Sei ironico.””Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell’ordine, io sono – nel più forte significato del termine – un anarchico.”
Dicesi “Commissione” un gruppo di svogliati selezionati da un gruppo di incapaci per il disbrigo di qualcosa di inutile.
In questo schifo di mondo niente vale un centesimo se non abbiamo nessuno con cui condividerlo.
Non sono quattro mura a dare il senso di “casa”, ma l’amore di chi vi abita.
L’Italia è un paese sazio, che non ha grandi spinte, né grandi speranze.
L’informazione è tutto in una democrazia, se la abbandoniamo nelle mani di media controllati o semicontrollati dalla politica allora stiamo abbandonando con essa anche la nostra libertà di pensiero puntando dritti dritti ad un’omologazione di regime. Io non ci sto.
“Sei un repubblicano?””Repubblicano […] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani.””Bene! Quindi sei un democratico?””No.””Cosa? Forse un monarchico?””No.””Costituzionalista?””Dio non voglia!””Vorresti una forma di governo mista?””Meno che mai…””e allora cosa sei?””Un anarchico…””Ah, […] capisco. Sei ironico.””Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell’ordine, io sono – nel più forte significato del termine – un anarchico.”