Carlos Ruiz Zafón – Società
Il futuro si legge nelle strade, nelle fabbriche e nelle caserme molto più chiaramente che sulle pagine dei giornali.
Il futuro si legge nelle strade, nelle fabbriche e nelle caserme molto più chiaramente che sulle pagine dei giornali.
Non passa giorno, che in Italia non si parli politicamente della giustizia; che non si dica che l’articolo 513 del Codice non è sufficientemente garantista e va rivisto; che gli avvocati non facciano sciopero. I giudici e gli uomini delle forze dell’ordine sono presi di mira, sbeffeggiati, accusati di essere dei persecutori, espressione di un potere incontrollato, quando non addirittura assassini. In America una simile situazione sarebbe inconcepibile per l’opinione pubblica; in Italia, invece, digeriamo tutto.
La Turchia è nella Comunità Europea… bene. Nessun problema quindi se inserisco i canarini nei rapaci e i delfini fra i rettili…
La gente parla, inventa, crede, costruisce, crea e distrugge. Se pensasse prevalentemente a costruire, invece di distruggere, ad amare, invece di odiare; la società sarebbe migliore.
Per fortuna conosce la casa, sa come muoversi, anche se piano, a tastoni. Non vede, è vero, ma non gode di nessun sussidio, anche se è un cieco da stato, gli hanno staccato la luce di casa.
Parafrasando “colpirne uno (1) per educarne cento (100)” forse averne potuto “licenziare uno (1) a suo tempo, ne avrebbe potuti salvare cento (100)” in seguito.
Sono tra quelli che pensano e sanno che se non cambia la nostra durata dei processi, l’indulto è un rimedio di brevissimo periodo.