Edmund Burke – Società
Se qualcuno mi chiede cos’è un libero governo, io rispondo che esso è, ad ogni fine pratico, ciò che il popolo pensa che sia.
Se qualcuno mi chiede cos’è un libero governo, io rispondo che esso è, ad ogni fine pratico, ciò che il popolo pensa che sia.
Fascisti e comunisti. Cristiani e satanisti. Religiosi e atei. Persona comune e persona alternativa. Guerrafondai e pacifisti ciechi. Queste sono tutte facce della stessa medaglia, se a queste persone togli la maschera scopri che sono gli stessi soggetti con la stessa cattiveria ed infelicità.
La società di oggi esalta i ladri e i falsi, mentre rende la vita dura a chi quotidianamente cerca di fare del bene.
Bisogna crearsi artificialmente un gusto per la vita borghese e le sue micrologie: amarla senza stimarla e, per quanto essa rimanga così al di sotto dell’umano, goderla tuttavia poeticamente come un’altra, diversa ramificazione dell’umano, così come si fa con le rappresentazioni della vita che si incontrano nei romanzi.
Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?
Nelle aristocrazie il principe non si fa eleggere, è lui che elegge il suo popolo. In democrazia il popolo è bastonato su mandato del popolo. È la pratica certosina dell’autoinganno. Si dice che il trenta per cento sia astensionismo. Nego, tutto è astensionismo. Sono comunque voti sprecati.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.