Ennio Flaiano – Società
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…
Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…
Kais, Fawaz, Ismail e molti altri sono care persone che abitualmente, senza preconcetti, chiamo “negri”, perché con naturalezza fra loro si chiamano così. Tu, che pensando, li definisci “uomini di colore”, sei il razzista.
Shakespeare diceva che la società è un serpente che si morde la coda, e se noi le tagliassimo la testa?
Stai attento a quello che beve troppo, al drogato o a quello che si fa le canne, sono persone poco cresciute.Oltre al fatto che queste persone non meritano nulla, sono sempre pronte a commettere un errore.
Il mondo è lo stesso per tutti noi e bene e male, peccato e innocenza, lo attraversano tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità è come accecarsi per poter camminare con maggior sicurezza in una landa disseminata di burroni e precipizi.
Non è impossibile da governare l’Italia, è inutile.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell’individuo.