Federica Maneli – Sogno
Mi chiedono come sopravvivo e rispondo che io, ho imparato a sognare.
Mi chiedono come sopravvivo e rispondo che io, ho imparato a sognare.
Non posso smettere di pensarti stasera e pure lo so che non ci sarà mai niente di più fra noi; questo lo so dal principio, l’ho sempre saputo che per me non sarai mai altro che un sogno, ma la vita è fatta di sogni e quindi tu per me sei un bellissimo sogno.
Perché rassegnarsi a vivere la propria vita, sempre e solo da spettatori, opprimendo i sogni, le speranze e le ambizioni? Bisogna provarci almeno, a inseguire ciò in cui più crediamo. L’averci provato, pur continuando a fallire, ci rende in ogni modo soddisfatti.
Il giorno che vorrai trovarmi, sarò nei tuoi sogni.
I sogni sono territori in cui la fantasia è sovrana assoluta, porzioni di esistenza strappate a morsi dalla realtà, resistenza alla consuetudine.
Nel sogno dunque l’uomo si rivela interamente a se stesso nella sua nudità e miseria originarie. Una volta sospeso l’esercizio della sua volontà, egli diviene lo strumento di tutte le passioni contro cui, nello stato vigile, ci difendono la coscienza, il senso dell’onore, la paura.
C’è chi scrive rime per un sogno che il tempo ingiallisce. C’è chi scrive rime nel mio cuore con l’inchiostro della sua dolcezza che il tempo non consumerà.