Anonimo – Sogno
Era un sogno. Era tutto perfetto. Era tutto così bello. Infatti: troppo bello per essere vero.
Era un sogno. Era tutto perfetto. Era tutto così bello. Infatti: troppo bello per essere vero.
Per colpa tua ho conosciuto un dolore lancinante, disarmante, implosivo, per colpa tua ho parlato alla morte, per colpa tua ho svuotato la mia anima… ma grazie a te ho conosciuto l’immensità dell’amore, per questo anche se mi hai lasciato non posso dirti che grazie.
Avessi saputo che già esistevi sarei venuto prima a cercarti.
Quel tuo sguardo un po’ malinconico,perso ad osservare l’orizzonte,rivela tutta la tua innocenza.L’inconsapevolezza di chi pensa al domani,con la leggerezza di un bambino…
Non sono io che ti penso sempre… sei tu che mi rimani in mente!
Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo “occasionali”, ma preti autentici, che ci trasmettano te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti “a tempo pieno”, che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità. Sai bene, Signore, che l’uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di te, che solo tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di te, come un Curato d’Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno. Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro. Oggi si fanno inchieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera. Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.
Tu sei nei miei sogni, tu sei nei miei pensieri. I tuoi capelli sono il profumo della notte, la tua bocca è la dolcezza delle illusioni, i tuoi occhi sono la profondità del buio, la tua pelle è l’immensità del cielo, le tue parole sono tagli nello spirito. Tu sei nei miei giorni, tu sei nella mia tristezza.