Annamaria Crugliano – Sogno
E fu così che mi cadde una stella in testa.
E fu così che mi cadde una stella in testa.
Abbiamo bisogno dei sogni per il piacere di stare bene, ma poi bisogna avere il piacere della realtà, che è tutta un’altra cosa.
Con le nostre mani risolleveremo le vostre manila nostra è una divisa pesante se il fango la rende rigida ma noi dobbiamo farcela per aiutarvi a farcelaun volontario si mette alla prova,mettiti alla prova anche tuper scoprire quanto è fragile la vita umana e quanto si può fare per aiutarla ad essere forte!Perché la protezione civile siamo noi ma potete esserlo anche voi!
I sogni devono ispirare il nostro operato. Quelli che costituiscono una fuga dalla realtà, per quanto belli e a volte necessari, possono diventare pericolosi. Sognare è sperare, non costruire realtà artificiali.
Scrivo per dare vita ai miei sogni. Mi piace immaginare la perfezione nella gente, quella che nella realtà difficilmente trovi. L’amore che sconfigge ogni male, la gioia di vivere che prende il posto dell’autocommiserazione. Un sorriso donato dove scende una lacrima. Una mano, la dove esiste qualcuno che non ha la forza di rialzarsi.
Mi hanno tolto il cassetto e mi è difficile sognare. Tolgo il legno dal cuore, i chiodi dalle mani le tarme dalla testa e ci penso io a ricostruirmelo; uno che non sappia di muffa che ci passi la mano e senti la radica e la cera. Uno che sai che dentro c’è il pizzo che orna le sottane da donna, uno che lo apri e senti profumo di lavanda e gelsomino, uno che sia in grado di custodire le sue preziosità, uno che cela tra segreti, misteri e merletti. Dentro, stavolta, ci tengo la pistola: se ti avvicini sei morto! Il mio sogno nel cassetto è imparare di nuovo a sognare.
Cieco l’attimo che ci ha uniti, amaro il rimorso che ci ha aperto gli occhi.