Carl William Brown – Sogno
La notte dormo, sognare mi disturba il sonno, perciò non sogno. Di giorno poi medito e comunque non sogno.
La notte dormo, sognare mi disturba il sonno, perciò non sogno. Di giorno poi medito e comunque non sogno.
La parola scritta è la grande depositaria dei sogni.
Ma i sogni che mi vengono rubati? E le emozioni? Neanche le lacrime restano oggi, solo un sorriso amaro. Un cuore stanco non sa tenere il ritmo del tempo che trascorre. Orologio che corre, ma dietro a cosa? Io fuggirei, ma dove? E la memoria che diventa dannazione.
Spesso desidero ardentemente addormentarmi perchè solo nel sonno può divenire reale ciò che nella realtà è solo un sogno.
Come posso aver così voglia dei tuoi baci se non li ho mai avuti?Immagino le tue labbra posarsi sulle mie, calde, avvolgenti, umide e già mi scoppia il cuore…Ti incontrero mai uomo dei miei sogni?
Chi sogna ad occhi aperti non far altro che scrutare i propri desideriperdendo la condizione tra la realtà e la finzione.
Il confine tra sogno e realtà è dato dall’intensità del desiderio: maggiore è l’intensità, più labile è il confine.