Francesco Benedetto – Sorriso
Non è perversione ma libertà d’animo.
Non è perversione ma libertà d’animo.
Tutti coloro che ridono sempre e sembrano i più felici di questa terra sono i stessi che hanno bisogno forse più di tutti di affetto.
Basterà un piccolo sorriso per accenderla d’amore.
La prima volta che vedrò sorridere una persona mentre fa jogging, prenderò in considerazione l’idea di praticarlo.
Avverto la ferocia del sorriso idiota.
Meglio ridere che piangersi addosso, e poi non si sa mai: magari qualcuno potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.