Silvana Stremiz – Sorriso
Sono stati quei mille sorrisi a fregarmi.
Sono stati quei mille sorrisi a fregarmi.
Le persone spesso non le perdiamo ma “egoisticamente” le mandiamo via.
Lo stolto è quello che cambia volto.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Io amo sorridere, come fanno i neonati che sorridono alla vita perché vogliono imparare ad amarla, come i grandi che hanno verso i piccoli un sorriso di speranza. Odio quei i sorrisi pagati e preparati della pubblicità dei dentifrici, che al massimo possono farti pensare che ci sono persone che avranno speso un patrimonio dal dentista e magari si rifanno accecando la gente con i loro bei denti bianchi per poi derubarla!. Un sorriso può far volare anche la fantasia, abbondare in una risata, bisognerebbe istigare a sorridere, è proprio un peccato perdersi tanti diversi sorrisi…
Non voglio perderti sei il dono più bello che la vita mi ha fatto.
A volte un sogno è il massimo che puoi pretendere dalla vita.