Arthur Bloch – Sorriso
Sorridi… Domani sarà peggio.
Sorridi… Domani sarà peggio.
Il sorriso lascivo di un mascalzone ha fatto rinascere la speranza in me.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Tuo è quel sorriso che da luce a quegli occhi che con uno sguardo fanno sorridere anche me.
In uno scontro di sguardi, il sorriso è il miglior incidente.
Ho nostalgia degli anni Cinquanta: allora avevo un aspetto umano.
Non importa se il tuo sorriso è falso o triste, l’importante è provar a sorridere… sempre… altrimenti la vita assume un sapore ancora più amaro.