Angelo Gabriele Mazzolla – Speranza
La speranza è l’inganno più atroce, perché protrae silenziosamente il dolore dell’uomo.
La speranza è l’inganno più atroce, perché protrae silenziosamente il dolore dell’uomo.
Non perdere mai la speranza. Sono le gocce di pioggia a dar vita all’arcobaleno.
C’era una volta la speranza, non si perdeva mai d’animo lei. Un giorno decise di affrontare un viaggio, non sapeva di cosa andava in cerca, ma sentiva che non era completa. Le mancava qualcosa, ma cosa? Pensò: capirò di certo quando la troverò! Vagò a lungo per le strade della vita, attesa da tanti, ma lei non fece più ritorno. Da quel giorno molti dissero di averla vista in un barlume, altri supposero si fosse persa. Cosi l’umanità, smise pian piano di credere a qualcosa che da sempre, aveva dato loro il coraggio di andare avanti.
Quando l’immobilità mangia ogni briciolo movimentato che la rondine che è in te cerca inesorabilmente per volare ancora, sempre più in alto, sempre più in basso; quando l’immobilità mette spalle al muro, raso terra il tuo trillare allegro e svolazzante, il tuo cantare dolce di onde e vita passante; quando l’immobilità avvelena il tuo becco portatore di rugiada, ricorri nell’antidoto: la speranza.
La speranza è un sole che splende nel cuore e rinasce ogni giorno insieme a noi.
Ammiro coloro che, nonostante il mondo sia così ostile e crudele, credono ancora alle sue bellezze.
Il mondo in cui viviamo oggi è fatto di troppi io so, io ho ed io sono, e di poche persone.