Gianluca Zambrotta – Sport
Abbiamo una palla come una casa.
Abbiamo una palla come una casa.
Ho tanta rabbia dentro per come sono stato cacciato da Lotito. Gli ho regalato due anni, nei quali non prendevo nemmeno i soldi. Uno come me, che ha fatto di tutto per restare legato alla squadra, è stato ricattato per andare via. Sono stato “minacciato” anche nel periodo in cui mi allenavo fuori rosa. Nell’ultima giornata della stagione 2004-2005, dopo 10 anni di Lazio, mi è stato impedito di fare giro di campo per salutare i tifosi e sono dovuto andare io in curva. Investimenti non ne vuole fare e tutti i laziali man mano sono stati mandati via. Sta togliendo la lazialità. Si parlerebbe troppo di Peruzzi, Di Canio, Negro e poco di Lotito.
Durante la guerra del 1950-1953, la Turchia sacrificò un migliaio di soldati turchi per difendere i coreani. E la scorsa notte un coreano ha ucciso settanta milioni di turchi.
Non si può dire gatto se non ce l’hai nel sacco.
Il fischietto è un respiro ma, anche, un sospiro: insegna a guardare negli occhi. Diventa l’emozione di esserci: insieme alle regole e assieme agli altri.
Qualche volta, se giochi a calcio, la devi proprio buttare dentro.
Stando in panchina mi rendo conto di quanto fa piacere quando c’è un’incitazione della curva Sud, perché ti senti più forte.