Enzo Jannacci – Sport
Quelli che quando perde l’Inter o il Milan dicono che in fondo è solo una partita di calcio e poi tornano a casa e picchiano i figli.
Quelli che quando perde l’Inter o il Milan dicono che in fondo è solo una partita di calcio e poi tornano a casa e picchiano i figli.
Siamo stati tutti navigatori notturni sulla prua di Azzurra, issavamo lo “spinnaker” e “cazzavamo la randa” esultando.Alle olimpiadi invernali eravamo nazionali di curling, bocciavamo le “stones” ansimando freneticamente facendo “sweeping”.Oggi siamo sulla “piastra” in posizione “grab start”, beccheggiamo con gambata propulsiva per cantare l’inno al muretto.Nulla però può eguagliare la gioia che provo urlando “goal” per la mia squadra del cuore.
Lo sport che tempra il corpo in quanto tempio dell’anima induce alla virtù, la virtù è uno dei doni di Dio poiché l’anima che risiede nel corpo è di promanazione divina, in definitiva, non è possibile affermare l’esistenza di una separazione fra corpo e anima. La scienza, a tal proposito, fino ad oggi, si è fermata ad individuare una parte del nostro cervello ove vengono elaborati i nostri pensieri, la fonte dei sentimenti e dei pensieri non è attribuibile al cervello in quanto provenienti dall’anima, elemento inscindibile dal nostro corpo.
Dopo pioggia viene sole.
Devi sapere che puoi vincere. Devi pensare che puoi vincere. Devi sentire che puoi vincere.
Non è la fine del mondo.
Il calcio è cambiato in modo sconvolgente. A partire dagli anni Novanta esso è stato attraversato da una netta svolta modernizzatrice che ha trasformato uno sport dalla radice fortemente ludica in un fenomeno dall’elevato profilo industriale. La mutazione genetica da rito collettivo animatore di passione popolare a complesso d’attività altamente razionalizzate e finalizzate alla produzione di utilità è collettivamente percepita, oltreché generalmente vissuta, come un arretramento qualitativo e sentimentale rispetto alla versione originaria del gioco.