Sara Vega – Stati d’Animo
Ci sono baratri da cui è difficile quasi impossibile uscire e a volte ci si trincea dietro una maschera di follia, dietro finti sorrisi e solo quella maledetta grande voglia di vivere ti aiuta ad andare avanti.
Ci sono baratri da cui è difficile quasi impossibile uscire e a volte ci si trincea dietro una maschera di follia, dietro finti sorrisi e solo quella maledetta grande voglia di vivere ti aiuta ad andare avanti.
E voltandosi guardò il cancello. Nulla gli apparteneva di quel luogo e non aveva memoria alcuna di un legame con quelle mura. Gli occhi, sempre a cercare un altrove, come la sua carcassa stanca; di quel corpo che aveva seduto e camminato ovunque; e ovunque era ricordo. Ma non lì. Lì non vi era ricordo perché non vi era mai stata pace.La libertà è questo. La leggerezza dell’anima nel guardare un cancello, una casa, un letto, e non sentirsi disturbati.
Ho voglia di ritornare a sognare a credere che anche io merito di essere amato. Di poter credere che sotto questo cielo ci sia da qualche parte nel mondo qualcuna pronta ad accettarmi e condividere con me le meraviglie del mondo. O almeno del mio mondo.
Essere felici? Come si può esserlo sapendo di aver fatto pagare il prezzo a qualcun altro, e come si può esserlo sapendo di aver pagato, perdendo tutto.
Sottile e tagliente è la linea che divide il bene dal male. Questa linea chi tiene in bilico tra l’essere e il non essere. Siamo noi che diamo un senso a ciò che siamo o che saremo. (Siamo noi a decidere il nostro futuro)
Le tue lacrime di gioia o di dolore andranno comunque verso il basso…
La razza umana mi ha sempre disgustato. Ciò che, in sostanza, me la rende disgustosa è la malattia dei rapporti familiari, il che include il matrimonio, scambio di potere e aiuti, cosa che, come una piaga, come una lebbra, poi diviene: il tuo vicino di casa, il tuo quartiere, la tua contea, la tua patria… tutti quanti che s’abbracciano stronzamente gli uni agli altri, nell’alveare della sopravvivenza, per paura e stupidità animalesca.