Maria Viola – Stati d’Animo
Sbattendo e cadendo ti ricordi che sei viva.
Sbattendo e cadendo ti ricordi che sei viva.
Mi sono abituata alla tua assenza, ma non ho ancora imparato non sentire la tua mancanza.
Non è la sofferenza a spaventarmi, ho imparato ad amarla. È la tua e la sua sofferenza che mi uccide; è l’altrui dolore che non riesco a sopportare. Nulla è vero nel mondo della memoria, tutto è solo il mondo che ricordi, ed i tuoi occhi godono del futuro senza conoscenza, e con solo inutile speranza. Nulla è vero nel mondo del finito.
Ma se non piangi, come lavi via dall’anima tutto il male? Se non sorridi come ricominci? Se non ci provi come fai dire è finita? Ho perso? E se non cadi, come farai a risalire? Tutto ciò che, oggi, toglie il fiato dal dolore, domani, mozzerà il respiro per pura e semplice, pacata gioia.
Vorrei che il mare diventasse marmoper camminarci sùfumando fino all’orizzonte…
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
La sofferenza è l’unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito.