Silvio Scarpato – Stati d’Animo
Era di una bellezza crudele che al sol guardarla mi strappò il cuore dal petto senza toccare l’armatura.
Era di una bellezza crudele che al sol guardarla mi strappò il cuore dal petto senza toccare l’armatura.
Gorgoglia il tempo nel nostro cuore.
Piange il cielo anche questa sera. Piange per l’ingratitudine del mondo che lascia morire molti suoi figli, piange per l’opportunità non data a chi ci tende la mano, piange per coloro che vorremmo sterminare e con le ruspe calpestare, piange per gli stupratori di angeliche anime, piange per una chiesa che di cristo si è dimenticata, piange per le porte chiuse e mai spalancate, piange per la musica senza più note, piange per i sorrisi da tempo congelati, piange per le madri lasciate soli in uno ospizio ho un letto d’ospedale. Piange il cielo pure questa sera sull’azzurro mare che corpi di fanciulli vede galleggiare, e che nessuno più al suo petto stringerli vuol fare e ora piango pure io che cielo non oso più guardare.
I numeri li lascio alla matematica. Io preferisco circondarmi di gente vera e sincera.
Troverò la strada prima o poi la troverò, nei passi immensi del silenzio nelle orme dell’immensità, troverò la strada della serenità.
Riordinare casa è facile ma quando si tratta di riordinare la propria Vita non si sa da dove iniziare.
Ho vissuto di calcio e non ho mai rifiutato una notte d’amore. L a mia vita è stata sempre, irrimediabilmente, condizionata dalle palle.