Michele Sannino – Stati d’Animo
E poi dicono che uno sbaglia a lamentarsi dei servizi pubblici. È da quando ero bambino che aspetto il treno della felicità.
E poi dicono che uno sbaglia a lamentarsi dei servizi pubblici. È da quando ero bambino che aspetto il treno della felicità.
Il mio passato lo riguardo sempre con piacere. Ritrovo le cose belle che ho vissuto, che ho voluto e che mai potrò dimenticare.
Chi non si stupisce non è perché ha visto tutto ma è perché non è in grado di vedere niente.
Ferita pulsante, psiche lacerata, strazio sottopelle. Più affondate quella lama, più sanguino inchiostro.
Quando il tempo attenua il dolore, anche le lacrime trovano riposo e diventano sospiri.
Spesso ho paragonato la mia vita ad una stanza con sole due aperture, in una si entra e un’altra si esce; e dato che nessuno mi poteva dire dire cosa poteva succedere prima di entrare che cosa o dopo che uscito. Ho dovuto a ragion veduta, ammettere che con me coabitava per l’intera vita fratello “Mistero”. Ovvero per chi come me ha l’intuito di affidarsi a Dio, nostro comune Creatore, ecco che si apre come magia una “piccola finestrella”, un terzo varco quindi, dal quale si vede entrare un bagliore di Luce di nome sorella Speranza.
Quante domande evaporate con lo sguardo volto al cielo! Un giorno me li riprenderò tutti quei punti interrogativi impigliati tra le stelle.