Linda Reale Ruffino – Stati d’Animo
Non sanguinerebbero così tanto i miei pensieri se, invece delle spine, ogni tanto mi sfiorassero i petali.
Non sanguinerebbero così tanto i miei pensieri se, invece delle spine, ogni tanto mi sfiorassero i petali.
Non è necessario piacere a tutti. Per quanto mi riguarda, ad esempio, è sufficiente piacere a me stessa.
I miei due grammi di ragione sono esauriti.
La sera, la cosa più bella che ti possa capitare, è di tornare a casa e avere qualcuno a cui raccontare com’è andata la giornata.
Gran parte dei pensieri vengono di notte, perché la notte sei solo con te stesso.
Non sopporto le persone che usano troppo spesso un “ci sentiamo” ad un “ci vediamo” o meglio ancora “vediamoci”. Ci sono troppi telefoni che squillano, troppe persone attaccate ad un “mi piace” a delle foto, status, link, troppi “mi manchi” scritti. Sono poche ormai le persone che provano a raggiungersi, poche quelle che danno ancora importanza ai dettagli, di un “mi piaci” sussurrato piano, quasi da impauriti. Poche persone ormai, come me, sprofondano in sguardi, in baci, in mani che si toccano.
L’alba di un nuovo giorno colora il cielo. Ho raccolto i sogni che la notte ha tentato di donarmi. Sono preziosi come un vetro soffiato, delicati come lui, ma una piccola incrinatura li ha frantumati come cristalli. Li ho lasciati cadere, ed il loro rumore è l’infrangersi della pioggia sui vetri.